La terapia manuale è un approccio terapeutico che, avvalendosi di diverse metodiche e tecniche, permette
di approcciare molteplici sintomatologie e casistiche senza l’ausilio di macchinari, elettromedicali e
farmaci.
Sì, perché il sintomo non è la causa della problematica ma una sua manifestazione che viene avvertita in
maniera soggettiva dal paziente.
Non sempre. Nel caso di un trauma al seguito del quale sovvengono determinati sintomi, un esame
diagnostico può rivelarne la causa.
Diversamente, per una sintomatologia che si amplifica progressivamente nel tempo senza una presumibile
causa, un esame diagnostico può non essere esplicativo.
Con una raccolta del vissuto clinico del paziente (anamnesi) e un questionario approfondito sulle
caratteristiche della sintomatologia si elabora una ipotesi su quale possa essere la causa dei sintomi, che
verrà confermata o smentita con una valutazione oggettiva specifica per il caso.
I fattori possono essere di varia natura: meccanici/traumatici, chimici e fisici.
Esempi di fattori meccanici/traumatici: interventi chirurgici, fratture e lesioni, distorsioni, cadute, tamponamenti, contusioni, sovra uso.
Esempi di fattori chimici: alimentazione, livello di idratazione del corpo, assunzione/abuso di farmaci o integratori.
Esempi di fattori fisici: clima (specialmente estremo freddo/caldo), infiammazioni e infezioni.
Qualsiasi evento che colpisce il corpo può generare un compenso posturale perché la zona in questione diventa più densa e di conseguenza più rigida. Se il corpo è sufficientemente elastico riesce ad adattarsi al/ai trauma/i senza sviluppare eccessive densificazioni.
Se il corpo presenta già diversi compensi derivanti da traumi precedenti mai corretti, avrà maggiori probabilità di manifestare dei sintomi.
No. Per sintomo si intende una qualsiasi alterazione della percezione dello stato di salute del paziente. Il dolore è senz’altro il più frequente ma sono trattabili anche sintomi come: formicolio, instabilità articolare, ridotta mobilità, sindromi vertiginose con/senza nausea, ecc…
Tratta prevalentemente il tessuto connettivo (o fasciale) alterato, ma agisce anche sul tessuto muscolare, neurale, osseo e viscerale.
Il trattamento va a ripristinare i corretto funzionamento dei tessuti del distretto in disfunzione, rimuovendo la densificazione che ne altera il fisiologico scorrimento.
Ogni densificazione trattiene delle “tossine”, cioè gli scarti della respirazione e del nutrimento del tessuto il questione, che a seguito del trattamento verranno liberate in tutto il corpo.
Finché le tossine resteranno in circolo si avvertirà una sensazione di spossatezza come da pre-influenza o come post attività fisica intensa, che si esaurirà una volta che l’organismo le avrà espulse in maniera fisiologica (tramite sudore, urina e feci).
Nel caso in cui il trattamento risultasse “giusto” per il caso, il paziente avvertirà un progressivo cambiamento (e miglioramento) della sintomatologia iniziale.